Per i ritardatari: puntata 1 e 2.
Una delle ultime volte che ho incontrato mio cugino l'ho trovato al Campo di Segni. Era volontario della Protezione Civile al servizio dei boy scout provenienti da tutta Europa e aveva montato un falò gigantesco in cui avrebbe cotto qualche centinaio di salsicce. Guidava un SUV gigantesco.
La volta dopo me lo ritrovo ‘accompagnato’ e con una figlia. So poco dell'unione tra i due, ma il tutto è molto ‘chiacchierato’, quindi deduco che non sono rose e fiori e che la cosa deve aver avuto un inizio ‘poco formale’. Lei è siciliana e non arriva all'ombelico di mio cugino. La figlia era già parecchio ‘florida’, un po' per 'ereditá' della madre ma soprattutto, penso io, perché mio cugino ha trasmesso alla figlia l'amore per gli insaccati ereditata da mio zio.
Il tempo scorre. Muore mio zio, mia zia e Maria. La villa - pertinenze incluse - passa a mio cugino. Tra me e me penso che il tutto sarà molto difficile per lui, perchè quel posto è davvero grande e ha bisogno di una dedizione completa.
Un giorno qualunque arriva lo shock: mio cugino ha venduto la villa ed è partito per Santo Domingo, con la famiglia. Ora la villa è un ristorante - agriturismo, posseduta da una proprietaria che a Segni ha già un grande ristorante, uno di quei ristoranti in cui la domenica arrivano i bus da Frosinone con 600 persone dentro. Io soffro davvero tanto, perchè quella villa mi appartiene parecchio.
Anche la foresta è stata venduta e ora, nel bel mezzo, c'è una grossa antenna telefonica: per piantarla lì qualcuno (la Telecom?) deve aver pagato qualcun altro (mio cugino, credo e spero).
Insomma, mio cugino ha venduto tutto ed è ‘scappato’ col malloppo.
Passano gli anni (almeno 5, credo) e di mio cugino non ho notizie.
Come un fulmine a ciel sereno vengo a sapere che è tornato a Segni, da solo e malato. Si è rifugiato presso un convento, lontano da tutti. Lavora per i conventuali in cambio di vitto e alloggio. Cerco di capire se è il caso di andare a trovarlo e decido di lasciarlo alla sua privacy, perché anche io vorrei così nella sua stessa situazione.
Ovviamente tutte le voci dicono che ha speso tutti i soldi a Santo Domingo. Della moglie e della figlia non so niente.
Passano ancora un paio d'anni e, un giorno, all'improvviso, me lo ritrovo davanti. Cambiato, molto cambiato. Stava lavorando come muratore in un palazzo in cui abita un amico che stavo andando a trovare.
Eravamo entrambi contenti di rivederci (lui più stupito che contento, in realtà), anche se era chiaro che avevamo difficoltà a ‘ri-conoscerci’.
Ci scambiamo i telefoni e, da quel giorno, inizia l'inseguimento. Mio cugino non risponde mai alle mie chiamate/sms, non rispetta gli appuntamenti che riusciamo a fissare etc. Il tutto condito dal linguaggio da pecorai che i maschi di paese (come il sottoscritto) adottano per esprimere il proprio affetto: “non ti fare troppe pippe”, “lo vedi che sei frocio”, etc etc. Roba da trogloditi.
INTERVALLO
Per farla breve, miracolosamente, un giorno lo trovo davanti al bar che beveva. Lo saluto da lontano con gesti perculatori: lui non mi riconosce, ma sentendosi preso in giro, si alza e mi viene incontro.
Io, ovviamente, mi metto a ridere. Anche lui mi riconosce e, dopo qualche ulteriore presa per il culo, mi invita al bar. Al bar lo raggiunge il seguente gruppo slovacco:
1 prete (che parla italiano)
1 ragazza (parla inglese)
3 ragazzi (parlano tedesco e inglese)
io (italiano e inglese)
mio cugino (italiano, segnino, francese, inglese e spagnolo).
Io faccio l’educato e provo a parlare con tutti. Il prete comincia a raccontare la sua amicizia con mio cugino, innestando parolacce appena possibile.
La ragazza e i ragazzi sono timidi e simpatici, ma rispondono a monosillabi. A quel punto prendo il toro per le corna e mi metto a parlare con mio cugino. “Ahhhh quanto tempo è passato cugggì!!”
Non posso riferirvi ciò che mi ha detto circa i suoi ‘recenti sviluppi’, perché si tratta di cose difficili da raccontare e davvero troppo personali. Però lui sta abbastanza bene, enorme come sempre e strapieno di tatuaggi grandi 1 ettaro. Ogni tanto parte e va lontano, molto lontano, a trovare sua figlia, ‘senza permesso’, diciamo così. Fa una vita semplice e se ne frega di tutto e di tutti. Insomma, mio cugino è rimasto un ‘selvaggio’, pur in versione ‘evoluta’ a causa della vita e delle esperienze - più o meno felici - che ognuno di noi fa.
Decido di andarmene, per lasciarlo alle chiacchiere con il suo gruppo di amici slovacchi. Mi saluta riempiendomi di improperi affettuosi e mi dà un appuntamento per una pizza, dopo due giorni:io e lui da soli. Non vedo l’ora: adoro ascoltare le storie altrui!
Mi presento all’appuntamento: mio cugino non c’è. Lo chiamo: non risponde. Lo richiamo: niente.
Me ne vado, per niente incavolato. Il giorno dopo mi manda un sms per scusarsi: ‘dove stavo non prendeva’.
Tutto rimandato, a data da definire.
Insomma, mio cugino…continua a ‘scappare’: verso quali avventure? Boh.
CAZZATINE DI VARIA UMANITA’
A) Uno dei più importanti e attesi eventi dell’anno, nel mondo, è quello dedicato alla calvizie.
Il Global Hair Summit 2022 si preannuncia come un evento senza precedenti. Io lo seguirò di sicuro, non tanto per farmi ricrescere i capelli quanto per capire se, finalmente, una soluzione alla calvizie è stata trovata e, se si, dirottare i miei pochi risparmi su questo settore. By the way: lo sapete che esiste anche un film su questo tema?
B) Dai 5 ai 55 anni (e, sono sicuro, anche oltre) mi sono sempre sentito dire, dai maschi, la seguente frase: “ma quanto sei brutto!!”. C’è qualcuno che ha cercato di ‘dare concretezza’ a quel “QUANTO” e ha messo su un business fichissimo. Per farla breve: se vuoi davvero capire quanto sei brutto/bello, rivolgiti a loro. Tu carichi la tua foto e loro non solo ti dicono quanto sei scorfano/Adone, ma anche come e dove migliorare il tuo bel (?) visino. Qui capisci come lavorano questi geni del business e dell’intelligenza artificiale.
C) Per gli amanti del genere e del fancazzismo, qui c’è una raccolta di 149 illusioni ottiche. Occhio al mal di testa.
D) E’ un pò complicato spiegarvi quanto è fico ‘sto libro antico. Per essere sintetici, ti insegna a resuscitare le persone. Questo è uno dei metodi.
Se sei curioso come me e vuoi imparare a resuscitare le persone, il libro sta qui.
Alla prossima.
Triste la storia della casa di famiglia, ora ristorante per orde di turisti della domenica.
Ti dico solo che Alessandro sarà rimasto in Argentina....forse 20 anni...no 5..e ne ha combinati di tutti i colori..anche lui ci legge?
Per quanto riguarda il libro..lo trovo "sadico" proprio come il migliore lato di te!! Te le ricordi le mazzacchere e le lucertole nei barattoli?