Sono tornato solo perché mi è stato riferito che alcuni di voi hanno ricevuto – a mia insaputa – mail più o meno commerciali da Substack.com&Co
Non ne so niente. Mi informerò e vi farò sapere.
Solo due parenti si sono accorti della mia prolungata assenza su questi schermi. Vi spiego perché, anche se, evidentemente, non vi interessa affatto.
Non so che rapporto avete con il vostro nome. Io con “Corrado” mi trovo benissimo. È un nome che mi rappresenta completamente. Non potrei essere nessun altro nome se non Corrado. Con Corrado mi sento proprio bene.
Stesso discorso per il mese in cui sono nato: settembre. Settembre mi rappresenta alla grande. Quel mix incoerente di bellezza e decadenza, sole e nuvole, rigoglio e abbattimento. Per tanti anni settembre mi ha rigenerato, perché mi aiutava a ritrovarmi in pienezza.
A un certo punto è arrivata la depressione e, più recentemente, il cambiamento climatico: settembre è diventato un incubo. Questo accade da qualche anno e, da metà agosto, mi preparo al peggio. Il peggio dura circa 20 -30 gg, giorni in cui io sono sostanzialmente un dead man walking. Mi aiutano il fatto di sapere che, prima o poi, la depressione stagionale finirà e una saggia sovra-dose di pasticche. Nessuno, nessuno sa cosa davvero sia la depressione se non chi è depresso. Nessuno sa lo sforzo immane che si fa a vivere in questo stato della mente e del corpo. I pianti interni, le finzioni, i trascinamenti, i pensieri profondamente e densamente neri e vuoti, il disinteresse totale per tutto e tutti. Svuotamento totale, nemmeno l’inerzia mi basta.
Ma la vera tragedia è che, quest’anno, la depressione stagionale mi è durata 2 cazzo di mesi, due interminabili, orrendi, tremendamente caldi mesi. Ecco perché non ho più scritto. Manco a farla apposta in questi due mesi la vita mi ha sollecitato parecchio, per cui lo sforzo che ho dovuto fare è stato titanico.
Per fortuna la prossima depressione stagionale sarà in primavera, ma, per quel tempo, conto di aver terminato questa newsletter.
Per farla breve: odio settembre (e ottobre)! Ora punto su un mese freddo, freddissimo: punto su un numero che non uscirà mai.
LA PIZZETTA
Molti di voi si ricordano la mia storia sulle frolle napoletane e sulla signora colpita da Alzheimer.
Ne ho un’altra, più fresca.
Un mesetto fa ero in giro con la famiglia a fare la spesa.
Mentre ero impegnato a vivere anonimamente tra mele, insalata, tonno e buste pesanti, tra me e me penso “ORA MI MANGEREI VOLENTIERI UNA PIZZETTA ROSSA!”. Considerate che la pizzetta non ha mai fatto strutturalmente parte della mia vita, per cui questa ‘voglia’ era davvero anomala.
Tempo 5 minuti, prendo la macchina, giro l’angolo e, di sfuggita, vedo un furgoncino bianco con sopra scritto “PIZZETTE ROSSE e BIANCHE”. Il furgoncino era parcheggiato davanti a un negozio di frutta e verdura. Sarei stato un cojone a non riconoscere il segnale del destino, per cui mi fermo, parcheggio ed esco, con moglie e figlia che subito si innervosiscono per il gesto inatteso (la Signora e mia figlia sclerano subito davanti a un gesto improvviso, a una sorpresa, a un comportamento inusuale etc).
Mi metto la mascherina ed entro nel negozio. Appena entrato vedo un ragazzo alto e grosso che sta consegnando le pizzette, anche lui con la mascherina. I nostri sguardi si incrociano velocemente, ma non abbastanza per proseguire indifferente verso il banco. Mi fermo davanti a lui. Lo guardo. Lui mi guarda. C’è qualcosa che…
…tempo 3 secondi e riconosco quegli occhi, che avevo visto l’ultima volta almeno 20 anni prima. Nonostante la mascherina. “Tu sei Alessandro..., giusto?”. “Si!” mi fa lui stupito, ma non troppo. “Sono io, tuo cugino Corrado!” e mi tolgo la mascherina per mostrarmi in tutta la mia bellezza.
Reciproci, affettuosi baci e abbracci.
Alessandro è il figlio di uno dei miei cugini di primo grado, Angelo, morto di cancro nel pieno della sua giovinezza. Di Latina. Quando conobbi Alessandro era appena un bambino e mi colpì il fatto che, nonostante avesse 10 anni (max), era fissato con la RUSSIA, che riteneva la nazione più forte di tutte, da tutti i punti di vista. Con tanto di maglietta USSR.
Rieccoci entrambe nel 2022. Lui ha moglie e figli ed è il proprietario del forno che fa le pizzette! Le mangio: sono talmente pregne di olio, pomodoro e nero bruciacchiato che…sono BUONISSIME.
Talmente buone che ieri, mentre ero nella stessa zona dell’incontro inaspettato, me ne sono comprato mezzo chilo alle 8.30 di mattina e me lo sono mangiato tutto in un parco pubblico mentre sfogliavo il Corriere della Sera. Tornato a casa mi sento malissimo, davvero malissimo.
Ma, per ritrovare un nipote, questo e altro.
COSE A CASO
A) Il 13/10 è stato rivelato che 15.000 ucraini hanno deciso di organizzare un’orgia di massa nel caso in cui la Russia lanciasse un attacco nucleare contro il loro paese. Il gruppo telegram appositamente creato si chiama “Orgia a Scekavytsa: ufficiale”. Parallelamente la Russia fornisce il viagra ai soldati per stuprare le donne ucraine.
B)
Nelle Filippine, a scuola, non si può copiare. Gli studenti sono costretti a mascherarsi, più o meno carinamente, per non copiare nè essere copiati. Se non ci credete.
C) Traduzione: la neutralità climata è un miraggio.
D) Se non credi al fatto che tutti sanno tutto di te, beh qui hai la dimostrazione che tutti sanno ciò che editi.
E) Un gatto ‘essenziale’.
E) In rosso le temperature sopra la media. In blu sotto la media. Ottobre 2022.
F) Al posto dello yoga, guarda questo video.
Brutta cosa la depressione. Ci sono passato. Hai ragione. Solo chi è depresso la capisce.
Della storia delle pizzette sai cosa mi ha colpito di più? Che sei riuscito a trovare parcheggio. A Roma per trovare parcheggio nel luogo che ti serve, minimo ci passi un quarto d'ora. Era veramente un segno del destino.
Aooo mi ero accorto che non scrivevo più, ma come sempre in questi casi, essendo la scrittura una cosa personale, non chiedo…😊😊 love u