Ho la patente dal 1984. Da allora guido sulle strade del mondo. Ho cambiato 4 macchine di proprietà e ne ho guidate almeno un centinaio non di mia proprietà, dalla minicar al macchinone superlusso.
Tutto questo per dire che io so cos'è la frizione, come funziona e, soprattutto, dove sta il relativo pedale. Io, come voi, ho pigiato miliardi di volte quel pedale. La frizione fa parte della mia vita e non richiede alcun impegno mentale o fisico.
Per il pedale del freno il discorso è identico. Frenare è una competenza di base, innestata ormai nel sistema nervoso inconscio: io freno anche se non ci penso, se serve.
Nonostante questo, mi succede, pur raramente, che confondo i due pedali. Non so se è a causa della conformazione del vano pedali della specifica macchina, del fatto che in quel momento le mie gambe stanno crescendo in lunghezza/larghezza o, semplicemente, perché sono spastico e/o rincojonito, sta di fatto che a volte mi confondo. E le conseguenze sono gravi. Ve ne riporto solo due.
Tanti anni fa, invece di frenare pigiai ripetutamente la frizione e andai a sbattere contro una casetta di servizio, in muratura, incluso tetto con tegole in cotto, nella villa di mio nonno.
Risultato: casetta rasa al suolo.
Ma il problema era che, in quel momento, mio nonno era a letto in convalescenza da un recente infarto e se avesse saputo la verità mi avrebbe prima disconosciuto e poi sarebbe schioppato per un nuovo infarto.
Ecco perché mio padre cercò subito una squadra di muratori che nottetempo costruisse una nuova casetta di servizio in stile fighetto.
Quando l'ingegnere (mio nonno) si riprese notò il nuovo edificio e io dovetti raccontargli una balla. Siccome la nuova casetta era molto meglio della precedente, mio nonno si limitò a smadonnare per qualche giorno.
Nota a margine: in tutto quel periodo nessuno mi chiese se mi ero fatto male. E, se per caso ve lo state chiedendo, non ricordo se i miei genitori mi linciarono o no: a occhio direi di sì. La cosa peggiore - cioè la celebre ira di mio nonno - la svangai bellamente grazie alla bugia e alla casetta nuova di zecca.
La settimana scorsa ho affittato una macchina. L'omino mi spiega come si accende: frizione pigiata + giro chiave.
Ci provo: niente da fare.
L'omino aggiunge dettagli alla spiegazione. Ci riprovo: niente fa fare.
A quel punto l'omino chiama aiuto: in realtà sta solo chiamando a raccolta i colleghi per mostrargli la goffaggine del pirla di turno.
“Guardi, quando gira la chiave deve fargli fare quel piccolo scatto finale, sempre tenendo premuto la frizione!”, mi fa l'omino con un velato ghigno divertito.
Ci provo: niente. “Guardi, provi lei!”, dico all'omino. Lui entra in macchina e…brooom, brooom, brooom. Il collega si gira per ridere, con la scusa di soffiarsi il naso.
A quel punto mi viene in mente la possibile falla e…brooom,brooom, brooom. La macchina si accende, visto che stavolta ho pigiato la frizione e non il freno.
Nota a margine: mia moglie sapeva ma non mi ha detto niente.
Volevo condividere con voi un commento su un libro appena terminato: "l'equazione del cuore", di m. di giovanni. Il libro fa cagare. vero. posso dirlo qui, che non ci sente "nessuno"? Io compro autori italiani perchè scrivono "meglio" di altri e prendo certi pali!!! Basta: sbircio nella mia libreria e mi leggo i libri che non ho ancora letto e via... che sono molti classici ... e lì si sbaglia moooooolto meno!!!
Neanche io sapevo nulla...pensa che famiglia blindata!!! Comunque, è normale... Questa cosa del pedale... Sono piccole fallace della memoria... soprattutto di quella automatica, su cui facciamo (giustamente) tanto affidamento ;)